di Alessandro Porcu
Premessa. In un Sistema Umano quante sono le variabili? E quante, se ce ne sono, le invarianze, o i parametri? Non mi cimenterò in un’ analisi scientifico-matematica… Piuttosto vorrei sviluppare una breve “narrazione”, non meno seria, ma certamente più “abbordabile”… Supponiamo almeno tre stati di “campi mentali” positivi, ed altrettanti negativi. Li chiameremo “campo mentale evolutivo”, “campo mentale equilibrato” e “campo mentale instabile”, nel caso che i campi fossero positivi, e “campo mentale destabilizzato”, “campo mentale depresso”, e “campo mentale distruttivo”, nel caso che i campi fossero negativi. Tali campi si potrebbero definire solo sulla base di forti riferimenti ideologici, diversamente si porrebbe il problema dell’indecidibilità…
Cercherò perciò di “fissare”, o meglio ancorare, la narrazione ad una base comprensibile a tutti: il concetto e la pratica della “Democrazia”, cui la nostra Costituzione si ancorò nel 1948, dopo una dittatura durata oltre 20 anni. Una base entro la quale ci troviamo immersi “pro forma”, che tutti vorremmo dare per scontato essere la nostra “forma di convivenza”, e in molti lo fanno, come se – negli anni – non si fosse potuta trasformare: una verità “conformista”, ipocrita, ormai poco corrispondente alla realtà, a ben vedere.
Questa la base, i rapporti generali di convivenza, regolati dalla nostra Costituzione, svilita, defraudata e “geneticamente modificata” da una classe politica che ha preferito trarre privilegi, prestigio e poteri personali nel tradire il suo stesso popolo e nel fare il “mediatore immobiliare e mobiliare”, proponendo subdolamente la svendita di tutte le nostre ricchezze.
Ed ora introduciamo uno dei tanti “eventi”, azioni significative di comunicazione, che non a caso scelgo tra quelli più recenti e riferiti alla “sfera economico-finanziaria”: “Conte boccia il MES”… “MES per la prima volta Conte fa felici i sovranisti”… e via dicendo. La comunicazione è autentica oppure è da considerarsi una “simulazione”? La comunicazione è autentica, inutile contestarlo, la dichiarazione è stata pubblica e ripresa da tutti i giornali main-stream. Per ciò non è falsa, non è una “fake-news”: inutile disquisire, sarebbe perdere tempo. Ma è certamente una “simulazione”, nel senso di un “comportamento tendente a illudere o a ingannare attraverso espressioni fittizie di sincerità”. Perchè? Si da il caso che “l’amato avvocato degli italiani” non pensi minimamente, né lui né nessun altro della compagine di governo, di restituire all’Italia la sovranità monetaria, ceduta con “tanta benevolenza” ai nostri colonizzatori teutonici e neppure di adottare modalità finanziarie complementari (1). Conte non dirà mai che a ciò consegue necessariamente che la “pratica realmente perseguita e perseguibile” non potrebbe che essere proprio quella auspicata dai “Paesi austeritari” (austeritari solo per i Paesi sud europei, non per loro stessi, naturalmente!), che probabilmente se la ridono per il dibattito acceso interno al governo italiano, e che ha “illuminato” le prime pagine dei nostri giornali in questi giorni: una pratica distruttiva che non potrebbe che portare ancora e soltanto tasse, svendite, e lock-down, con relative chiusure di aziende ad libitum. Un vero e proprio “colpo di grazia”, a fronte di un “risparmio ingannevole” per lo Stato e di un dissanguamento economico per i privati cittadini… Tant’è che il gioco sporco potrebbe condurre a preferire il MES, piuttosto che un’inondazione di tasse! In definitiva che Conte non accetti il MES, non deve stupire, tra l’altro il Parlamento si è già espresso e lo ha sonoramente bocciato! Per Conte è importante “continuare a cavalcare il cavallo” da vincente piuttosto che da “perdente”, è ovvio, diversamente sarebbe ancora meno legittimato a governare! Ma sostanzialmente la strada è la stessa, molte tasse senza MES o molti tagli ai servizi con il MES, sempre la stessa corda al collo dell’elite “usuropatica” sarebbe! Scoprire l’inganno nella “comunicazione politica” è fondamentale, ma è importante scoprirlo subito, direi contestualmente, nel momento stesso in cui viene fatta o letta. Ed allora ecco che si deve considerare l’altra -per così dire- faccia della medaglia della Democrazia: la conoscenza politica del popolo, o di quello che volesse essere tale. Non sarei l’unico a ritenere che gli italiani soffrano di una grave forma di analfabetismo politico , altri su questa rivista hanno citato giustamente Bertold Brecht (2). Ma la citazione che ritengo più consona in questa breve narrazione è la seguente, e non la propongo nelle note per l’importanza che ritengo abbia oggi, ancora oggi: “Non credo che la scienza possa proporsi altro scopo che quello di alleviare la fatica dell’esistenza umana. Se gli uomini di scienza non reagiscono all’intimidazione dei potenti egoisti e si limitano ad accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere fiaccata per sempre, ed ogni nuova macchina non sarà che fonte di nuovi triboli per l’uomo. E quando, con l’andar del tempo, avrete scoperto tutto lo scopribile, il vostro progresso non sarà che un progressivo allontanamento dall’umanità”(3). In altre parole, se è patologico il comportamento politico che utilizza mezzi e strumenti coercitivi per mantenere il potere, altrettanto patologico dovremmo considerare il comportamento di quanti, avezzi alla conoscenza ed alla scienza, abbiano un atteggiamento ignorante nei confronti della politica e del senso etico-sociale della loro professione! Insegnanti, formatori, educatori, medici, scienziati, artisti, esperti… ignoranti, molto più ignoranti di tanti poveri analfabeti che non avessero avuto nemmeno gli strumenti e le disponibilità per poter studiare: un’ignoranza colpevole e dolosa, un’ignoranza ingiustificabile! Siamo artatamente messi nelle condizioni di privatizzare tutti i servizi, se non di chiuderli, stiamo assistendo alla catastrofe della nostra Repubblica, della nostra dignità di cittadini, abbiamo il dovere di fermare questo scempio! Dotati di scienza e conoscenza i ceti intellettuali e professionali devono sentirsi addosso la responsabilità di riprendere il controllo delle loro vite dando l’esempio a tutti! Molti lo stanno già facendo (4), ma c’è bisogno che lo si faccia tutti. Tutti dobbiamo intervenire con la nostra esperienza, la nostra intelligenza, la nostra cultura millenaria! Ritornando alle parole in premessa ed in ultimo chiedo, in quale dei “campi mentali” pensate di essere o di voler essere? Pensateci. Ed in quale “campo mentale” pensate si possano collocare i vari attuali ministri di governo ed i loro “consiglieri”? Personalmente mi sento immerso felicemente “nel campo mentale evolutivo”, e vi saluto tutti con gioia e tanto amore! Grazie di voi umani!
Riferimenti: (1) Si veda https://www.sollevazione.it/2020/01/monete-complementari-una-critica-di-leonardo-mazzei.html, articolo di Leonardo Mazzei, che condivido pienamente; (2) “Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico. Egli non sente, non parla, né s’interessa degli avvenimenti politici. Egli non sa che il costo della vita, il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina, dell’affitto, delle scarpe e delle medicine, dipendono dalle decisioni politiche. L’analfabeta politico è talmente somaro che si inorgoglisce e si gonfia il petto nel dire che odia la politica. Non sa, l’imbecille, che dalla sua ignoranza politica nasce la prostituta, il minore abbandonato, il rapinatore e il peggiore di tutti i banditi che è il politico disonesto, il mafioso, il corrotto, il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali” – Bertold Brecht; (3) Bertold Brecht da “Vita di Galileo”; (4) si veda http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=84198 “L’appello di 100 mila medici a Governo e Regioni”.
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