La distruzione di Julian Assange l’ultimo giornalista sulla terra

Luglio 2020 Milano Piazza Castello, a decine per fare gli auguri di buon compleanno a Julian Assange esattamente il 49°, per chiedere la sua immediata scarcerazione e la fine della guerra contro la libertà di stampa.

Un eroe del nostro tempo

La sua vita è molto più di un film, è un pezzo della storia dell’informazione.

Nel 2019 premiato in onore di Daphne Caruana Galizia, giornalista maltese assassinata per le sue inchieste molto scomode. Entrambi sono giornalisti, editori, whistleblower che rischiano moltissimo in prima persona, per esporre crimini, abusi e corruzioni che l’opinione pubblica deve conoscere.

Il premio, organizzato dal gruppo parlamentare europeo GUE/NGL, esattamente dopo cinque giorni dall’arresto del fondatore di WikiLeaks.

Suelette Dreyfus, membro della giuria, al momento del premio ha dichiatato:

“La libertà di rivelare al pubblico gravi crimini e corruzioni si basa su una catena che va dal whistleblower, che conosce dall’interno questi crimini e abusi, al giornalista che pubblica queste rivelazioni fino all’opinione pubblica, che ne viene a conoscenza grazie ai media. L’arresto di Julian Assange è un attacco a questa catena di trasmissione dal whistleblower, ovvero la fonte che fa la rivelazione, a chi la pubblica, in questo caso WikiLeaks e i giornalisti che hanno lavorato con l’organizzazione di Julian Assange in partnership.

L’arresto di Julian Assange indebolisce la capacità dei media di fare il proprio lavoro”.

Julian Assange in queste ore versa in condizioni critiche dal punto di vista fisico e mentale, come è stato riconosciuto dall’inviato dell’Onu e dalla commissione internazionale composta da oltre 60 medici

Da anni stanno cercando di annnientare con ogni mezzo il fondatore di WikiLeaks: dopo aver costruito nei suoi confronti un’accusa di stupro caduta nel vuoto, lo hanno prelevato con un blitz all’interno dell’Ambasciata dell’ecuador a Londra e incarcerato nella prigione di massima sicurezza di Belmaech, la Guantanamo Britannica.

Dal 2012 Assange è privato della libertà: ha già pagato a caro prezzo il suo conto per aver svelato al mondo intero molte verità scomode tra le quali i crimini di guerra americani (Usa) nella guerra contro l’Iraq, una guerra motivata con la menzogna, come è oramai ampiamente risaputo.

Julian Assange ha donato un contributo molto importante alla libertà, svolgendo il suo compito di diffusione delle notizie, senza conoscere le quali è arduo comprendere il mondo in cui viviamo.

Un uomo così si è messo in gioco sapendo a quello a cui avrebbe potuto andare in contro, “ora tocca a noi difenderlo” cita un manifesto in piazza perché, così facendo, difendiamo anche il nostro diritto alla conoscenza e alla libertà di stampa. L’accanimento nei confronti di quest’uomo è un insulto al concetto di civiltà.

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