La legione degli scheletri come cadono gli imperi

È stato detto che l’unica cosa che s’impara dalla Storia è che gli uomini non imparano mai da essa.

di Anna Rossi

“Forza e onore il resto è aria e polvere!”

La civiltà non ha cancellato la barbarie, l’ha perfezionata e resa più crudele e barbara.
(Voltaire)

È stato detto che l’unica cosa che s’impara dalla Storia è che gli uomini non imparano mai da essa.

Nel merito e nella speranza sia utile, voglio presentare uno scritto molto interessante di Sir John Bagot Glubb il generale inglese conosciuto quale ‘Glubb pascià’ per tutto il mondo arabo e che comandò e addestrò la Legione Araba transgiordana tra il 1939 e il 1956.

Lo scritto innesca un circuito obbligato di riflessioni esaminando la nascita, la vita, e la decadenza degli imperi che attraversano sempre fasi storiche molto simili.

Se guardiamo per esempio al continente europeo non possiamo non notare la de-europeizzazione del continente dopo oltre duemila anni di assalti.

Sir John Bagot Glubb ci aiuta a spiegare perché gli imperi cadono e perché credono che non capiterà mai a loro.

Nel riassunto finale a pagina 24 Glubb scrive:

(a) Non impariamo dalla storia perché i nostri studi sono brevi e pregiudizievoli.

(b) Sorprendentemente, la durata media della grandezza nazionale è di 250 anni anni.

(c) Questa media non è cambiata in 3000 anni. Corrisponde a dieci generazioni?

(d) Le tappe dell’ascesa e caduta delle grandi nazioni sembrano essere:
– L’età dei pionieri (impulso espansivo verso l’esterno)
– L’età delle conquiste
– L’età del commercio
– L’età del benessere
– L’età dell’intelletto
– L’età della decadenza

(e) la decadenza è caratterizzata da:
– Difensività
– Pessimismo
– Materialismo
– Frivolezza
– Un afflusso di stranieri
– Lo Stato Sociale
– Un indebolimento della religione

(f) La decadenza è dovuta a:
– Un periodo troppo lungo di ricchezza e potere
– Egoismo
– L’amore per il denaro
– La perdita del senso del dovere

(g) Le vite dei grandi Stati sono sorprendentemente simili, e sono dovute a fattori interni.

(h) Le loro cadute sono diverse, perché sono in gran parte il risultato di cause esterne.

(i) La Storia dovrebbe essere insegnata come Storia del genere umano, anche se naturalmente con enfasi su quella della nazione dello studente.

alcuni punti:
l’autore afferma che gli impulsi espansivi di solito sono caratterizzati da straordinarie dosi di energia e coraggio.

I nuovi conquistatori sono normalmente poveri, resistenti e intraprendenti e soprattutto aggressivi.
Gli imperi in decomposizione che rovesciano sono ricchi, ma psicologicamente sulla difensiva.
Si creano così imperi che, basandosi su quelli presi in esame dall’autore incluso quello romano, durano mediamente 250 anni. Lui ne deduce una durata di 10 generazioni di 25 anni, ma in altri campi vedo utilizzare generazioni di 29 anni per i calcoli.

L’autore trova che le tecnologie dei trasporti e quella bellica non sembrano incidere sull’aspettativa di vita di un impero anche se influiscono sulla forma.

Le società mature si perdono in incessanti discussioni che minano il potere dell’azione. Probabilmente l’autore allude all’eccessiva democrazia e all’egalitarismo privo di fondamenti reali o pratici; forse aveva anche visitato l’Italia.

Glubb dice che l’egoismo e la perdita del senso del dovere minano alle fondamenta il tessuto sociale.
Attuale quanto segue: l’autore scrive che gli immigrati stranieri di seconda o terza generazione possono apparire esternamente totalmente assimilati (o integrati, per usare un termine molto in voga secondo me quasi privo di vero significato), ma spesso sono una debolezza per due ragioni.

La loro natura di base è spesso diversa da quella del popolo imperiale originale e come conseguenza ciò comporta a spaccature a cui il Welfare tenta di supplire limitando i danni provocati dalle difficoltà sociali non solvibili, finché dura.

La ricetta per tornare in vetta c’è, ma richiede realismo, aggressività e azioni a volte anche di natura militare. Tanto un prezzo da pagare c’è comunque. Per sopravvivere bisogna essere disposti a riconoscere quello che non si vuole accettare e compiere mosse che saranno criticate aspramente.

-stralci da Fonti:
https://canadafreepress.com/article/why-empires-fall
https://www.remocontro.it/…/cera-volta-glubb-pascia-in-gio…/
http://www.rexresearch.com/glubb/glubb-empire.pdf



Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo con i tuoi amici
Segui il blog e abbonati alla nostra rivista Sovranità Popolare

Abbonati alla rivista

Sovranità Popolare è un mensile, 32 pagine di articoli, foto, ricerche, analisi e idee. Puoi riceverlo comodamente a casa o dove preferisci. E' semplice, iscriviti qui.

1 Commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*