di Guido Grossi.
Dalla sentenza della Corte costituzionale tedesca arrivano (anche agli italiani) due messaggi, forti e chiari :
Le Costituzioni vanno rispettate
Parlamenti e Governi nazionali NON sono liberi di agire fuori del mandato costituzionale, neppure quando agiscono negli organismi dell’Unione europea
Scordatevi soldi gratis dalla BCE
I Trattati vietano prestiti incondizionati (o irredimibili). Aiuti ai Governi nazionali possono arrivare SOLO se accompagnati da “condizionalità” (leggi : devi morire)
Che sia MES, Eurobond, Coronabond o pinco pallo, non cambia
(per chi vuole verificare, ecco il comunicato stampa e la sentenza originale : https://www.bundesverfassungsgericht.de/SharedDocs/Pressemitteilungen/EN/2020/bvg20-032.html ).
Conseguenze per l’Italia
Doccia fredda, dunque, per chiunque in Italia auspicava una “solidarietà” disinteressata dall’Europa. L’opzione NON esiste.
I politici tedeschi NON sono in grado di appoggiare queste iniziative. Se comunque lo facessero, i loro atti verrebbero annullati dalla Corte!
Ribadiamo il concetto : l’opzione della solidarietà europea NON esiste. Fatevene una ragione.
L’alternativa, Signori miei, nuda e cruda, resta questa :
o noi italiani ingoiamo un prestito internazionale “condizionato”;
oppure facciamo ricorso a “risorse nazionali”.
Vediamo allora quali sono le prevedibili condizioni di un qualunque prestito internazionale.
Guardando al passato (condizioni già imposte ai prestiti fatti a Stati europei), dobbiamo mettere in conto le note “Riforme Strutturali”:
– licenziamenti;
– tagli alle pensioni;
– tagli alla spesa per servizi sociali;
– aumenti nelle tasse;
– cessione di patrimonio pubblico;
– privatizzazione dei servizi;
– cessione di sovranità.
Tutte cose che, normalmente :
a) “distruggono l’economia interna” (massacro sociale);
b) trasformano l’Italia in terra di conquista per lo straniero… danaroso (e senza scrupoli).
Oggi, in emergenza Covid, darebbero il colpo mortale all’economia italiana!
Ma neppure basta.
Guardando infatti a tendenze e proposte più recenti, dobbiamo mettere in conto ANCHE, oltre alle note riforme strutturali, due opzioni caldeggiate in questi ultimi tempi negli ambienti finanziari (quelli che organizzano prestiti e decidono le condizioni):
– il default del Governo italiano;
– una grande tassa patrimoniale sulla ricchezza privata degli italiani.
N.B.: il default gestito dallo straniero ha un obiettivo preciso: sacrificare i soldi dei cittadini, per tutelare la finanza internazionale.
Perché? Ma perché quel mondo è molto, molto indebitato, ben più di noi … molto, molto incasinato con tutte le porcate che ha fatto con i derivati… che non sa più come venirne fuori.
Pensa solo ai bilanci di Deutsche bank, e domandati :
“perché la Germania chiede all’Unione europea il permesso di effettuare “aiuti di stato” per mille miliardi (1.000.000.000.000)?”
Non c’è in Germania una crisi economica così grave! Per capirci: con mille miliardi ci si creano 30 milioni di posti di lavoro… ma non li trovi neanche col lanternino 30 milioni di disoccupati in Germania; allora… ci si salva la Deutsche bank, con mille miliardi (e, magari, ci compri qualche cosa all’estero…)!
“Aiuto di stato” = lo Stato prende i soldi dalle tasche dei cittadini e salva aziende in difficoltà (nel caso, le banche private).
Insomma, in due parole,
noi italiani dobbiamo decidere se far sopravvivere la finanza speculativa mondiale, oppure il nostro tessuto sociale e economico.
Non ci sono mezze misure.
Cara classe politica dirigente italiana, ricorda che la scelta di salvare la finanza mondiale ricorrendo al massacro sociale e all’esproprio delle ricchezze private dei cittadini italiani, se adottata, meriterebbe una approfondita analisi sul profilo della criminalità, certamente politica, probabilmente penale.
Soprattutto perché l’alternativa esiste eccome : le Risorse nazionali! Migliaia di miliardi che fanno gola a più di uno straniero.
Ricordiamola, nei dettagli, l’alternativa a portata di mano di una classe politica che abbia a cuore le sorti della popolazione italiana, e che abbia ben chiari i suoi precisi doveri costituzionali:
il Piano di Salvezza Nazionale
( https://www.change.org/PianoSalvezzaNazionale ).
Soluzione semplice e possibile. Non ci credi? Parliamone.
Ma parliamone in un tavolo governativo! Parliamone nel servizio pubblico, parliamone senza pregiudizi, con calma, per capire.
Noi che lo abbiamo elaborato, in tanti, lo abbiamo guardato in controluce. Ci lavoriamo da anni. Non vediamo altra controindicazione che questa: cozza con gli interessi della finanza speculativa.
Ora, chi mi conosce sa perfettamente che io non credo assolutamente che sia utile salvare la finanza privata. Ma, vedete, se proprio si desidera farlo, esistono soluzioni indolori e molto più intelligenti del massacro sociale perfino per questo scabroso problema
(leggi qui, come fare : https://tallonedachille.blogspot.com/2020/05/il-re-e-nudo-articolo-pubblicato-su.html ).
Torniamo al Piano; dice dove si trovano i soldi, e come utilizzarli:
– PROTEGGE il risparmio dei cittadini, non lo distrugge;
– mobilita quelle enormi risorse finanziarie al servizio della comunità, non le lascia a disposizione della finanza parassita.
A scanso di equivoci, considerando che la classe politica tende a dimenticare i propri doveri, ci permettiamo anche di ricordare che il Governo non ha il permesso di usare i nostri soldi per salvare le banche private, ma ha il dovere di indirizzarli, fino all’ultimo centesimo:
– nelle tasche delle famiglie che lavorano e spendono;
– nelle imprese che producono e creano lavoro;
– negli enti pubblici che erogano servizi essenziali ai cittadini ed alle imprese.
Se lo ricordi, soprattutto ora che con semplici atti amministrativi ha sospeso le libertà costituzionali e assestato un colpo potenzialmente mortale all’economia nazionale, solo in nome della presunta pericolosità di una pandemia che scienziati in tutto il mondo stanno mettendo seriamente in discussione.
Rifletti, quello che propone il piano è esattamente quello che ci impone la Costituzione (art 47):
la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme;
indirizza coordina e controlla l’esercizio del credito.
Non lascia fare ai mercati!
Spende i soldi per i cittadini, non per le banche.
La Costituzione lo chiede ai politici, ma anche a tutti noi, Popolo Sovrano. E se il Governo ignora, il Parlamento tace, il Presidente della Repubblica non si esprime, la Corte costituzionale neppure è interpellata… di fronte ad istituzioni colpevolmente silenziose, il Popolo sovrano ha il dovere etico, politico e perfino giuridico, di alzare la voce.
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Che fare se il Piano di Salvezza Nazionale rimbalza contro un muro di gomma? Come esercitare il dovere giuridico, unica chance (forse..) per alzare la voce?
Carissimo Guido Grossi,in molti si sta cercandolo di sensibilizzare il numero più ampio possibile di cittadini a questa causa: lo scopo è la rivolta civile e pacifica popolare.