Giulietto Chiesa ci ha abbandonato, lasciando un grande vuoto per tutti coloro che credono nella libera informazione. Ha rappresentato un raro esempio di libertà intellettuale, di cui sentiremo sempre la nostalgia. Il nostro ricordo.
Ho incontrato di persona Giulietto solo tardi, in occasione della ”mossa del cavallo”, nel 2017.
Ho cominciato a conoscerlo più profondamente solo da pochi mesi, avendo accettato il suo invito a partecipare al Centro di Gravità, forse l’ultima delle sue grandi opere.
Prima di allora, era per me solo un personaggio “virtuale” della politica alternativa, di quelli che incroci inevitabilmente su Facebook quando cominci a interessarti di certe cose. L’immagine inconsapevole e superficiale che me ne ero fatto, però, non era granché: “uno legato a temi del passato”.
Il che dimostra solo una cosa: con quanta facilità riusciamo ad essere stupidi,noi umani, presuntuosi, ciechi, e finiamo per farci giudizi (che poi diventano pregiudizi, trascinati nel tempo) di una superficialità sconcertante!
Questo, in fondo, è proprio il contenuto della cosa più importante che Giulietto mi ha aiutato a capire: siamo facili prede del mondo dell’informazione perché è diventata abilissima a fare leva, scientificamente, sulla nostra intrinseca capacità di pregiudizio.
Gli sarò grato per sempre peri suoi sforzi incessanti,dedicati generosamente a fare luce sul mondo dell’informazione libera.
Ma la cosa che più mi ha stupito di lui, in questi ultimi mesi, è una capacità insospettabile di dominarsi. Lui, personaggio di fuoco che alla prima reazione ti avrebbe incenerito visibilmente alterato, se solo avessi osato contraddirlo, diventato comunque capace di tornare sui suoi passi, di ascoltare con profondità, di venirti incontro con una calma inattesa e reale, che era comunque accompagnata sempre da una lucidità e determinazione fuori dal comune.
Grazie, Giulietto. Per il tuo esempio. Per la capacità di attrarre e tenere insieme persone anche di molto diverse.
Il mio impegno, al quale spero si unisca quello dei tanti che ti hanno conosciuto, non può essere altro che quello di applicare gli insegnamenti che ci hai offerto con la tua testimonianza: di conoscenza del mondo, di umanità.
Noi tutti della redazione del mensile Sovranità Popolare ci uniamo per salutarti e ricordarti per sempre, con affetto
Guido Grossi, Alessandro Coluzzi, Davide Gionco, Maurizio Torti, Francesco Veronese, Massimo Carlino, Laura Scalabrini, Claudio Ghiringhelli, Silvio Zagni, Massimo Sernesi, Michele Citarella e Francesco Cappello
Ciao Giulietto
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il valore della persona, sarà capito nel tempo, mai e dico mai , in vita le grandi menti sono capite e sopratutto apprezzate alea atque vale Giulietto
Ciao grandissimo amico e compagno nel mio cuore c’eri già ora resterai per sempre nella mia vita. Italo
un fulmine a ciel sereno, una perdita incommensurabile, non riesco a trattenere le lacrime.
Un grande, che va onorato raccogliendo il testimone della sua staffetta/lotta per difendere la Vita sul pianeta…
Lessi per la mia tesi il libro “Le carceri segrete della CIA in Europa” e ne rimasi scioccato per il contenuto e per l’abilità espositiva. Bravissimo nel raccontare certi avvenimenti con precisione e dettagli. Non è facile raccontare determinati fatti, non in quel modo.
Da quel momento il suo nome e il suo volto mi sono rimasti impressi.
Buon viaggio, Giulietto.