Non esistendo la possibilità di sfiduciare il governo, non esiste neppure la possibilità per il governo di porre il voto di fiducia su una propria proposta di legge e, quindi, di ricattare il Parlamento.
La foto qui sopra è la
foto dei presidenti del Consiglio Federale Svizzero ovvero dei capi del governo
della Svizzera, paese confinante con l’Italia e noto per la sua grande
stabilità politica, che lo rende sede privilegiata (anche per motivi di
trattamento fiscale) di molte multinazionali.
L’attuale presidente della Svizzera, che la rappresenta a livello
internazionale, è Simonetta Sommaruga.
Probabilmente quasi nessuno in Italia sa che in Svizzera ogni anno viene
cambiato il presidente del Consiglio Federale.
Negli ultimi 5 anni la Svizzera ha avuto 5 diversi presidenti.
Negli ultimi 12 anni (quelli della foto) ben 8 persone diverse hanno ricoperto
l’incarico.
Il governo svizzero,
chiamato Consiglio Federale, è composto da 7 consiglieri (più un cancelliere),
corrispondenti ai nostri ministri. Fanno i ministri a rotazione, scambiandosi
ogni anno il ruolo. Un anno un consigliere è ministro delle finanze, l’anno
successivo è ministro della giustizia.
E’ l’Assemblea Federale, corrispondente al nostro parlamento, che ogni anno
vota chi all’interno del consiglio federale sarà presidente per il nuovo anno.
I consiglieri vengono eletti sempre dall’Assemblea Federale ogni 4 anni,
indipendentemente dalla legislatura. Ovvero non sono legati ad una maggioranza
politica in parlamento. Quando sono scaduti i 4 anni, il parlamento come
costituito in quel momento vota la fiducia ai consiglieri federali.
E’ peraltro usanza che i consiglieri federali, salvo rarissime eccezioni,
vengano sempre riconfermati. Quindi una volta che un consigliere entra nel
governo, vi ci resta fino a quando non deciderà di dare le dimissioni (o per
decesso).
I consiglieri federali vengono generalmente eletti a larga maggioranza, un po’
come avviene in Italia per il presidente della repubblica, con accordi fra i
principali partiti dell’Assemblea Federale.
Da un lato abbiamo una
forte discontinuità nella presidenza del Consiglio Federale. Dall’altro lato
abbiamo una forte stabilità del governo, che dura al di là di qualsiasi
cambiamento nell’assemblea legislativa (l’Assemblea Federale) che vota i
ministri e che vota le leggi.
Non esistendo la
possibilità di sfiduciare il governo, non esiste neppure la possibilità per il
governo di porre il voto di fiducia su una propria proposta di legge e, quindi,
di ricattare il Parlamento.
Se il Governo ritiene di fare una proposta legislativa, la fa pervenire al Parlamento (bicamerale),
il quale serenamente decide di votare a favore o contro, senza che questo abbia
implicazioni sulla tenuta del Governo.
Il Governo, potere
esecutivo, è tenuto ad eseguire le leggi che il Parlamento vota.
Semplice,
stabile e democratico.
In Italia, invece, la necessità
di un voto di fiducia del Parlamento al governo in carica legata alla
legislatura, causa una forte instabilità politica ed una riduzione del livello
di democrazia.
Il Governo italiano, infatti, può ricattare il Parlamento ponendo la questione
di fiducia su di un provvedimento legislativo.
Se la fiducia non viene votata, cade il governo e si rischia di andare ad
elezioni anticipate, cosa che i deputati in genere non vogliono fare.
E questa è un’arma di ricatto del governo nei confronti della rappresentanza
democratica espressa dal Parlamento.
Nello stesso tempo il
Parlamento non può ricattare il Governo, minacciandolo di fare cadere.
In questo modo il Parlamento fa le leggi e il Governo le esegue.
Le leggi cambiano in funzione delle opinioni dei parlamentari eletti e non in
funzione dei cambi di maggioranza “in blocco” e dei cambi di governo.
Un sistema politico molto
più stabile, democratico, che dà fiducia alle imprese che si vogliono insediare
sul territorio, essendo molto improbabili degli improvvisi cambi di linea
politica.
L’Italia
ha molto da imparare dai vicini svizzeri.
Commenta per primo