Tra i meriti della decisione della Corte costituzionale sulla inammissibilità del quesito referendario proposto dalla Lega c’è quello di aver richiamato l’attenzione della pubblica opinione sulla importanza della scelta tra sistema elettorale maggioritario e quello proporzionale.
Attuare la Costituzione ritiene che il sistema proporzionale puro sia quello voluto espressamente dalla Costituzione, poiché questo sistema garantisce il carattere davvero democratico della Repubblica.
Purtroppo, ad opera soprattutto di Mario Segni, agli inizi degli anni ’90, fu diffusa nell’opinione pubblica italiana l’idea che sulla democraticità del voto dovesse prevalere il principio della governabilità, che sarebbe stata assicurata dal sistema maggioritario.
L’esperienza dell’adozione di questo secondo sistema, instaurato con il referendum del 18 aprile 1993, ha dimostrato che in Italia la governabilità, purtroppo, non è assicurata neppure da questo ultimo sistema.
Il problema, dunque, è essenzialmente un problema di carattere culturale.
Cosa dice la Costituzione…
Intanto diventa inutile sacrificare la democraticità dell’ordine costituzionale, secondo il quale i voti devono essere “eguali” in modo che ogni cittadino, considerato membro del popolo sovrano, possa incidere sull’assetto governativo (art.48 Cost.).
È chiaro che in campo giuridico esiste un principio di elasticità che consente di adattare funzionalmente la norma ai dati della realtà, ma questo limite, per così dire di “sostenibilità giuridica” verrebbe certamente superato se si adottasse, come si va dicendo, uno sbarramento del 5%. Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
Occorrono nuovi consapevoli e onesti garanti della Costituzione. Chi? Il popolo sovrano, che sta divenendo “pronto”, a causa dei soprusi. Chi? Il popolo sovrano, che ha bisogno di trovare le “armi” per combattere (capacità di resistere e sopravvivere attraverso azioni solidali che credo debbano essere riscoperte o reinventate; informazione accessibile, modelli di azione).
Non sono un giurista e quindi esprimo un pensiero solo personale. Ritengo che la Costituzione Italiana vide la luce in un contesto particolare. L’Italia usciva dalla grande guerra come paese perdente e solo nell’ultima fase della stessa “redento” dal suo passato fascista e di alleato della grande perdente Germania. Paese satellitare del blocco occidentale, non poteva avere una carta Costituzionale che varcasse i confini della sua condizione di subalternità. I quattro decenni successivi al conflitto con decine di governi susseguitisi sono lì a dimostrare che non si voleva concedere una forte governabilità al Paese. Ecco perché non sono d’accordo con il ritorno a un proporzionale inserito nella nostra Costituzione come oggi si farebbe con un “troian”.