La Pira e il popolo sovrano

Sono cresciuto con il pensiero democristiano, come il 30% degli italiani che votavano DC, e come il restante 70% che a parole lo contrastava, ma che nei fatti ha reso possibile il pentapartito, e lo sviluppo verticale di una Italia, rinata dalle ceneri di una guerra persa.

L’Italia del dopo guerra fu ricostruita con la guida operosa e lungimirante di statisti veri, non di quelli che si sono formati vendendo bibite in curva sud, per capirsi.

L’AGIP doveva essere chiusa e diedero l’incarico a E. MATTEI, il quale disse si e … sviluppò esponenzialmente  l’IRI: un genio.

Moro il suo erede diretto, fece scuola anche nella adozione della moneta non a debito, poi arrivò il dictat del Britannia e l’avvento dell’ideologia Liberista, e di Prodi il suo profeta: il dramma per la 4° nazione del mondo industrializzato.

Il libero mercato, l’avanzo primario, la decrescita felice, quante cavolate in un unico pensiero.

Ricordo ai più uno scritto di uno dei più grandi Padri della Patria, l’antesignano della grande Democrazia Cristiana: Giorgio La Pira:

“..io sono responsabile non dei debiti che ho fatto, ma di quelli che non ho fatto per la crescita della mia città. Sono rammaricato di non aver costruito abbastanza case popolari per i poveri e per la mia gente.

Create anche voi, in questa città satellite, un focolaio di civiltà: ponete a servizio dei più alti ideali dell’uomo i talenti di cui voi siete ricchi, fate che, in questa città satellite, sia coltivato, per le generazioni future, un seme fecondo di bene e di civiltà. Abbiate cura dei vostri cittadini.

Dei più poveri. Fatelo con qualsiasi mezzo.”

G. La Pira

Italiani veri, servitori della Patria, ecco cosa dicevano 70 anni fa, discorsi ancora più validi e attuali ancora oggi.

CHIEDETE SCUSA, SE POTETE. Esortazione Rivolta A Quelli Che Hanno Ridotto La Nostra Nazione, In Una Situazione Di Sudditanza E Di Povertà

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