
is the root of all evil today * ?
FB e i suoi partners si fanno
banca? Teoricamente dichiarano, come attualmente accade con PayPal, di mettere
in circolazione una quantità di valuta digitale (Libre) pari a quella che
dovrebbero immobilizzare in rapporto 1:1 con le valute fiat che ne
permetteranno l’acquisto. In pratica, se chi dovrà controllare la LA (Libra
Association) cominciasse a trattarla alla stregua di una qualsiasi grande banca
d’affari, LA potrebbe dedicarsi alla creazione di moneta (bancaria) dal nulla,
andando a costituire un grande monopolio di capitali privati transnazionale
capace di esercitare dominio politico su scala globale. Se una tale “banca“ sarebbe
inserita o no nel sistema bancario tradizionale non è ancora dato sapere.
Potremmo scoprirlo qualora diventasse facile ricevere prestiti finalizzati alla
incentivazione al consumo (credito al consumo) e se si diffondesse
simultaneamente l’utilizzo della libra quale riserva di valore. In un simile, per
ora ipotetico, scenario potrebbe accadere che tra i possessori di Libre si
diffondesse il panico, in seguito, ad esempio, a furti di moneta digitale dai
loro portafogli (wallets virtuali) ad opera di hackers ben organizzati (1) e ciò
provocasse una ‘corsa agli sportelli ’ di utenti libra che richiedessero in
massa che gli fosse restituita la moneta fiat con cui avevano acquistato le
loro libre divenute improvvisamente a rischio. Questo scenario vedrebbe ancora
una volta l’intervento delle grandi banche centrali per sanare la situazione o
consentirebbe il fallimento dei mastodontici players globali, troppo grossi per
fallire…?
Man mano che il mondo viene inondato da monete private a debito, finalizzate al
mero consumo di prodotti globalizzati da una parte, e alla finanza speculativa
dall’altra (entrambe monete con finalità unicamente estrattive di valore), si
sentirà sempre più la mancanza di moneta non a debito adatta agli investimenti
pubblici, finalizzata, cioè, alla manutenzione dei beni pubblici e alla loro
produzione. Le monete fiat come l’euro, a causa dei criteri di rischio imposti
alle banche (accordi di Basilea), non riescono a finanziare l’impresa privata.
Il processo è catalizzato, oltre che dalle restrizioni dovute agli assurdi
vincoli Ue che impongono una spesa pubblica sempre inferiore alle entrate
fiscali, dalla rapida sostituzione in corso delle piccole banche territoriali
(interessate per statuto allo sviluppo della economia locale nel loro
territorio di pertinenza), e dalla quasi estinzione delle banche pubbliche,
(che agivano la loro benefica opera su scala regionale/nazionale), con le
grandi banche d’affari che hanno logica opposta; queste ultime si incistano nei
territori finché ne possono estrarre ricchezze che saranno convogliate altrove
alimentando il processo di impoverimento dei più a vantaggio dei pochissimi,
incrementando ulteriormente la crescita della disuguaglianza e quella di un
benessere malato basato su un consumo senza qualità, in una competizione al
ribasso che pretende e ottiene di produrre in regime di deregolamentazione
ambientale e a discapito dei diritti di lavoratori e cittadini. Crisi e
fallimenti accelerano ricorsivamente tali processi di impoverimento collettivo
a danno anche della classe media.
Come spesso ripete l’economista Antonino Galloni, la logica del regime
economico dominante esclude che il lavoro dei cittadini possa essere destinato
alla cura dell’ambiente pubblico, sociale e naturale perché il fatturato di
tutti i lavori finalizzati al bene comune, data la costrizione vigente dell’uso
di moneta a debito, è sempre minore dei costi che comporta. La moneta a debito
ha, infatti, la particolare caratteristica di stringersi al collo di chi,
essendo obbligato ad usarla perché è l’unica disponibile, si ritrova schiavo e
spogliato dei suoi beni, a cui ha dovuto progressivamente rinunciare, come
singolo e come comunità locale e nazionale.
Solo le monete non a debito potranno permetterci di mobilitare le risorse
lavorative della Comunità Nazionale al fine della produzione di bene comune.
Non è il lavoro che manca. Ciascuno può verificarlo semplicemente guardandosi
intorno e osservando quanto e quale genere di lavori rimangono incompiuti
mentre gran parte delle sue risorse umane e materiali rimangono immobilizzate e
rese impotenti dalla morsa della disoccupazione che ne rende esplicito lo
spreco quale mancata produzione di ricchezza comune.
Urge, perciò, impedire ulteriori cessioni di sovranità, ed esercitare quella
rimanente immettendo nel sistema moneta a sovranità pubblica, non a debito,
legale all’interno dei confini nazionali, perfettamente compatibile coi vincoli
inscritti nei trattati europei, in grado di mobilitare quei fattori produttivi
che ci permetteranno di tornare a lavorare per produrre ricchezza pubblica in
termini di:
stato sociale e servizi pubblici di qualità per tutti;
messa a punto di grandi piani di manutenzione e implementazione delle
infrastrutture pubbliche secondo le esigenze del cambiamento necessario alle
forme e ai modi della produzione energetica sostenibile e decentralizzata atta
a concretare il più ampio paradigma della economia circolare quale criterio
generale di pianificazione;
cura e valorizzazione, piuttosto che abbandono e/o svendita, del nostro
meraviglioso patrimonio storico artistico, collante culturale del popolo
italiano;
cura della fragilità idrogeologica del nostro territorio;
ritorno alla promozione e incentivazione della ricerca pubblica e dell’operare
artistico/culturale ad ogni livello possibile.
Non capire in quali acque navighiamo da ormai troppo tempo, non essere in grado
di individuare il nemico, non sapere come sottrarsi alla sua morsa criminale,
ci condannerebbe all’inveramento della profezia negativa di Aldous Huxley:
«A me sembra che entro la
prossima generazione, tanto per dire, esisterà un metodo per far amare alla
gente la propria schiavitù, per indurre una dittatura senza lacrime, una sorta
di campo di concentramento dell’intera società, dove le persone siano private
della loro libertà ma finiscano col goderne, perché distratti da ogni desiderio
di ribellarsi da propaganda e lavaggi del cervello potenziati da metodi
farmacologici».
(1) Libra non sarà una
criptovaluta standard – ricerca articolo precedente:
https://www.sovranitapopolare.org/2019/06/21/tutto-cambia-perche-nulla-cambi/
Il
titolo è una citazione di Money – Pink Floyd
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