Costituzione e trattati europei … profili di incostituzionalita’

Il primo articolo, al II comma, della Costituzione della Repubblica Italiana recita “La Sovranità appartiene al popolo che la esercita nella forma e nei limiti stabiliti dalla Costituzione”.

Cos’è dunque esattamente la sovranità? E’ un potere, che il sovrano esercita. E come lo esercita? Lo esercita attraverso la Legge, ovvero prescrivendo e proscrivendo regole a cui tutti debbono conformarsi.

Questo insieme di regole è denominato “ordinamento “ o anche “codici di legge”.

Dunque il popolo attraverso i propri rappresentanti (il Parlamento) emette norme giuridiche (leggi) che disciplinano la vita dell’intera comunità nazionale, ovvero dello Stato.

Naturalmente la regola dell’imposizione non vale al di fuori dei confini nazionali, laddove esistono altri Stati e altri Sovrani.

In quel terreno lo Stato esercita la propria sovranità “trattando” ossia costruendo accordi di vario tipo (commerciali, umanitari, politici, ecc.) i quali però non devono mai ledere quanto stabilito dalla Carta Costituzionale, e in particolare per quanto ci riguarda, i primi 12 articoli, che sono immutabili, perchè costituiscono i principi fondamentali del nostro status giuridico e sociale.

La nostra Costituzione non prevede in alcun modo la “cessione di sovranità”. Significa che non prevede che altri soggetti si possano sostituire allo Stato nell’esercizio di poteri che solo esso può eservcitare, salvo che non si tratti di organismi dello Stato a cui esso ha deputato determinate funzioni.

In particolare, l’articolo 11 è chiarissimo quando afferma che “sono possibili solo piccole limitazioni di sovranità, al pari di altri stati e solo ai fini della pace” .

Anzi tutto “a parità di altri Stati” significa che in sede internazionale non vi debbono essere squilibri di potere, ovvero Stati che possano esercitare maggiore influenza di altri; che non sono possibili cessioni ma solo piccole limitazioni , ovvero non la rinuncia all’esercizio di una forma di potere , ma la diminuzione di questo potere perchè esercitato unitamente ad altri.

E infine solo ai fini della pace. Cioè le limitazioni non possono essere  imposte o auto imposte per motivi di altra natura che non siano il mantenimento della pace: un accordo commerciale che limiti l’esercizio della sovranità è incostituzionale per esempio.

Or dunque nell’esamina dei Trattati Europei, noi possiamo notare che vi sono state numerose forti limitazioni e anche delle cessioni di parte di sovranità che sono assolutamente incostituzionali.

La prima grande  cessione di sovranità è quella del potere legislativo.

Con la sottoscrizione dei trattati ci siamo impegnati a delegare e accettare l’emissione di regole e leggi alla Commissione Europea.

Il nostro parlamento è di fatto divenuto un mero esecutore, che recepisce le leggi provenienti dalla Commissione europea  e le introduce forzatamente nel nostro ordinamento.

La seconda cessione di parte di sovranità è avvenuta con l’accettazione della moneta unica e del pareggio di bilancio. In sostanza ci siamo spogliati del diritto di decidere della nostra economia e di emettere moneta con la quale gestire periodi di inflazione e iperflazione.

La moneta europea (euro) viene emessa a debito con pagamento di interessi. Ciò determina un eterno indebitamento destinato ad aumentare costantemente con un corrispettivo impoverimento dello Stato e della popolazione.

La terza cessione di sovranità consiste nell’abdicazione delle decisioni politiche. L’organo politico che decide i destini d’Europa è il Consiglio Europeo, organo non eletto dalle popolazioni (come la stessa Commissione) che decide delle politiche e delle strategie di tutti gli Stati, sia all’interno del Continente che verso l’esterno. Si pensi per esempio alle sanzioni verso la Russia, decise dal Consiglio, sulle quali la quasi totalità dell’intera popolazione italiana non concorda.

La quarta cessione di parte di sovranità è consistita nella sottomissione della Banca d’Italia e di tutti i gruppi bancari italiani ai diktat della Banca Centale Europea.

Il fatto che per esempio la Banca d’Italia non possa erogare finanziamenti allo Stato; oppure che le politiche di bilancio delle vari banche commerciali vengano decise dalla BCE è una grande cessione di sovranità sia del comparto pubblico che di quello privato.

Erodere questi poteri sovrani, significa tenere in pugno uno Stato e le sue ricchezze. Depauperarlo, sottrargli ricchezze, territori, sottometterlo alla schiavitù dell’eterno indebitamento.

Tutto ciò va contro i principi di sovranità e libertà enunciati dalla nostra Carta: ossia è ipso facto incostituzionale.

Ma vi sono anche altri principi che traspaiano dalla nostra Costituzione che sono violati dai trattati Europei. In primis vi è quello del valore della persona, mentre i trattati europei danno un grande valore al mercato, allo scambio di merci, beni e servizi.

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